Sinossi:
Strisce e sketch animati di situazioni che
descrivono in modo satirico la mentalità
di un popolo in miniatura abitante una terra
isolata tra i due fiumi più grandi
d'Italia (Adige e Po),
"involutosi" in un'incoscienza
del risparmio «perché domani non si sa
mai» (vedi anche «mejo pochi ma subito»
«no go voja de baonàre») e
dell'isolamento, maturata a livello
genetico, eredità delle continue
alluvioni e delle difficoltà con le quali
in tempi ancestrali ha dovuto convivere,
rinunciando ad una volontà di sviluppare
uno "status di eccellenza" per
una inconsapevole ma più sicura e ingenua
mediocrità, a scapito di uno sviluppo
economico, di un'apertura mentale nei
confronti dell'ignoto e di tutto ciò che
non è autoctono.
Benvenuti nel luogo dove imperano i Bar
Sport che alimentano l'unico interesse
degli indigeni: riuscire ad arrivare a
fine giornata con un solo aperitivo e
tanti pettegolezzi, dove lo spirito di
iniziativa è un handicap, dove non
succede mai niente perché tutti
vorrebbero tutto a gratis e senza fare
fatica... Insomma, come recita il motto
del Polesine: «Il Polesine è il nostro
mondo perché in fondo tutto il mondo è
un po' Polesine».
Bnevenuti nel Polesine, il paese senza
desideri.
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